venerdì, 29 Settembre, 2023

Una famiglia da sostenere

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Come ogni volta che i nostri volontari vanno a Jaipur – India, c’è qualcosa che ci si aspetta e qualcosa di inatteso. La prossima sfida sarà trovare il modo per far uscire tutta la famiglia che vedete in foto dallo slum in cui vive. Una madre, quattro sorelle, un fratello con disabilità. Sono a rischio violenza: una delle ragazze è già stata aggredita con l’acido per aver rifiutato un matrimonio, per fortuna è riuscita ad evitare il liquido. Non è facile trovare soluzioni per tutti: scuola, casa, lavoro. Ma non demordiamo. Ella e Bruno a Jaipur stanno trovando solidarietà da persone di ogni angolo del mondo!

La mente torna all’autunno del 2005, quando per la prima volta Renato e Muna si sono recati in India, in un villaggio nei pressi di Faridabad (Delhi), per insegnare a lavorare il legno ai ragazzi del villaggio e per formare le insegnanti della scuola primaria ad avviare dei contenuti extracurricolari.

Ella e Bruno li hanno poi raggiunti e insieme hanno conosciuto un’altra ONG I-India, piuttosto grande, che lavorava con bambine e bambini orfani sostenuti da finanziamenti governativi. Per qualche tempo abbiamo collaborato, ma ci siamo resi conto che c’erano altre fragilità che avremmo potuto aiutare in modo autonomo. Abbiamo così sostenuto la costruzione di una scuola nella bidonville di Vidya Dar Nagar a Jaipur, con un maestro e una maestra, dalla prima alla dodicesima, per una settantina di studenti (maschi e femmine) senza orientamento religioso. Fornivamo anche le cure mediche e le visite oculistiche a studenti e abitanti dello slum, trovando poi lavoro per alcune ragazze, che studiavano online all’università.

Col tempo abbiamo capito che sarebbe stato meglio mandare gli studenti in scuole vicine, fuori dallo slum, per favorire lo scambio con altre realtà, in un sistema in cui le caste seppur in modo non ufficiale sono ancora sovrane, è fondamentale operare perché le persone della colony si possano inserire all’interno di un contesto sociale più ampio.

A noi si è unito Shekar Sharma, un giovane di casta braminica, proprietario di un’Academy di preparazione ai test delle facoltà di ingegneria e medicina, che apprezzando il nostro lavoro si è proposto di entrare in partnership con Vivere con Lentezza.

Oggi abbiamo due ingegneri, una laureata in fashion design che ora è manager in un’azienda di abbigliamento e una ragazza che è diventata hostess di terra (ma che a breve potrebbe divenire cuoca). Un ragazzo molto valido con un piccolo handicap motorio che dovrebbe superare il test per entrare a medicina (molto selettivo, 1.500 posti per 1 milione e cinquecentomila iscritti), altre due ragazze ci stanno provando, ma vedremo.

Abbiamo una cinquantina bambine a cui paghiamo le rette scolastiche e durante il periodo peggiore della pandemia siamo riusciti grazie alla rete in loco a far arrivare alle loro famiglie cibo e beni di prima necessità.

Doniamo macchine per cucire a donne che possano guadagnare per migliorare il bilancio familiare restando a casa, questione particolarmente preziosa quando iniziano ad arrivare i figli.

Procuriamo biciclette per i lavoratori che si devono spostare da vari posti di lavoro in modo che possano risparmiare tempo e denaro negli spostamenti.

In questo ultimo viaggio abbiamo pagato l’anticipo per un e-rickschaw, per una coppia in difficoltà che abbiamo conosciuto ai tempi degli inizi della scuola, con lei incinta e lui che dipinge il legno ma che ha sviluppato una forte allergia alla vernice. In passato avevamo sostenuto anche l’acquisto di due tuc tuc.

Abbiamo sostenuto nell’emergenza della fuga da matrimoni non desiderati diverse ragazze, sia a livello medico, sia di sicurezza e poi con aiuti economici per ricominciare a vivere. Ora si stanno costruendo una vita fuori dallo slum.

Per sostenere tutte queste spese ci affidiamo ai donatori, come te: puoi contribuire via bonifico L’Arte del Vivere con Lentezza – IBAN IT 97 D 0623065521000030302441 – Crédit Agricole Cariparma – filiale Ziano Piacentino (PC) -Causale: progetto India

Per cortesia mandateci un’email su segreteria@vivereconlentezza.it per avvisarci, così sappiamo come programmare le nuove spese.

 

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